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La denuncia dell’Organizzazione umanitaria, 22 morti e 45 feriti. Esercito israeliano respinge le accuse. Cuba con il Sudafrica contro Israele: “A Gaza è genocidio”. Aiuti saccheggiati, Guterres: “Nella Striscia c’è caos e illegalità”

(guarda i video e le fotografie cliccando il link in fondo all’articolo)

La Croce Rossa riferisce di “bombe vicino a nostra sede a Gaza”. E denuncia la morte di 22 persone “nei pressi del campo di rifugiati al Mawasi, e di 45 feriti”. L’ufficio del Comitato internazionale della Croce Rossa è circondato da centinaia di civili sfollati che vivono nelle tende, “è stato danneggiato da proiettili di grosso calibro caduti nelle vicinanze”. L’esercito israeliano nega ogni responsabilità.

Soldati israeliani hanno trasportato un palestinese legato sul tetto di un veicolo dell’IDF a Jenin

I soldati israeliani hanno trasportato un palestinese legato sul tetto di un veicolo dell’IDF a Jenin. C’è anche un video. L’esercito israeliano ha affermato che il filmato che mostra un uomo palestinese “legato al tetto di un veicolo” israeliano è contrario ai loro ordini e procedure.

Le immagini girate nel nord della Cisgiordania e diffuse da Al Jazeera che nel suo post su X, commenta: “Le forze di occupazione abusano così del corpo di un giovane palestinese legandolo a un veicolo militare”. Condotta stigmatizzata da Israele tanto che l’esercito hadetto che chi ha legato quell’uomo ha agito contro i protocollidelle forze armate, una scelta “contraria agli ordini e alleprocedure”. Tutto è accaduto nell’area di Wadi Burqin, adiacente alla città di Jenin, dopo un’operazione militare finalizzata all’arresto di palestinesi ricercati. Nel corso dell’operazione,l’Idf ha riferito che i suoi soldati hanno risposto al fuoco contro uomini armati. Uno di loro è stato raggiunto da colpi di arma da fuoco, quindi arrestato, e portato fuori dall’area appunto legato al cofano del veicolo. “La condotta registrata nel video non è coerente con gli ordini dell’Idf e con ciò che ci si aspetta dai suoi soldati”, affermano i militari.”L’incidente – aggiungono – è oggetto di indagine e sarà trattato di conseguenza”. Intanto il palestinese ferito è stato consegnato alla Mezzaluna Rossa per le cure necessarie.

L’IDF rnde noto che sono stati colpiti diversi obiettivi di Hezbollah nel Sud del Libano (Video)

Diversi operativi di Hezbollah nonché  edifici sospettati di essere utilizzati dal gruppo sciita filo-iraniano sono stati colpiti oggi da Israele nel sud del Libano.  Lo hanno reso noto le Idf, precisando che in un attacco ad Ayta ash-Shab è stato preso di mira un sospetto agente di Hezbollah che era stato avvistato in uno dei punti di osservazione del gruppo. A Yaroun un aereo da caccia ha colpito un edificio utilizzato da Hezbollah e sempre in un raid è stato colpito un altro edificio utilizzato dall’organizzazione libanese a Ramyeh.

Manifestazione a Tel Aviv per Naama Levy, rapita il 7/10, che compie 20 anni. Stasera nuove proteste nel Paese

Centinaia di persone stanno marciando nel centro di Tel Aviv per segnare i 20 anni dell’ostaggio Naama Levy, soldatessa in cattività di Hamas a Gaza rapita il 7 ottobre. La manifestazione precede le proteste che questa sera, come ogni sabato, si svolgeranno in molte località di Israele per chiedere il rilascio degli ostaggi e nuove elezioni nel Paese.

Ue condanna raid su Croce Rossa a Gaza, “serve indagine”

L’ Alto rappresentante dell’ Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Josep Borrell, ha chiesto un’indagine sul bombardamento che ha danneggiato un ufficio del Comitato Internazionale della Croce Rossa a Gaza.

“L’ Ue condanna il bombardamento che ha danneggiato l’ufficio della Croce Rossa Internazionale a Gaza e ha causato decine di vittime. è necessaria un’indagine indipendente e i responsabili devono essere ritenuti responsabili”, ha scritto Borrell su X.

Croce Rossa a Gaza Ansa
Croce Rossa a Gaza

Cuba si unirà a Sudafrica contro Israele davanti a Corte Internazionale di Giustizia che accusa Israele di “genocidio”

Cuba si unirà al caso del Sudafrica davanti alla Corte Internazionale di Giustizia che accusa Israele di “genocidio”. Lo afferma in un comunicato riportato dal Times of Israel il ministero degli Esteri cubano. La dichiarazione afferma che la misura mira a “fermare le atrocità contro il popolo palestinese come risultato dell’uso sproporzionato e indiscriminato della forza da parte di Israele”.

Cisgiordania, mezzi militari israeliani a Qalqilya AFP
Cisgiordania, mezzi militari israeliani a Qalqilya

Idf: “Israeliano ucciso a Qalqilya in Cisgiordania”

Un israeliano è stato ucciso nell’area della città di Qalqilya in Cisgiordania. Lo ha reso noto l’esercito che ora sta operando nella zona. Secondo i media l’uomo era stato gravemente ferito da spari contro la sua auto mentre viaggiava nella zona. Immagini sui social – riferite dalle stesse fonti – hanno mostrato che l’auto dell’uomo è stata poi data alle fiamme. Non è noto cosa l’israeliano facesse a Qalqilya, visto che per legge i cittadini di Israele non possono entrare nelle zone controllate dall’ Anp. L’incidente è avvenuto il giorno dopo l’uccisione da parte della polizia israeliana a Qalqilya di due palestinesi ricercati.

Morto 12enne ferito nei giorni scorsi a Ramallah

Mohammad Murad Ahmad Houshieh, un ragazzo palestinese di 12 anni, è morto questa mattina a causa delle ferite gravi riportate circa una settimana fa a Ramallah, nella Cisgiordania centrale. Lo riporta l’agenzia Wafa. Il giovane era rimasto gravemente ferito il 14 giugno durante gli scontri scoppiati a seguito di un’incursione delle forze di occupazione israeliane nella città di Ramallah. La sua morte fa salire a 550 il bilancio dei palestinesi uccisi in Cisgiordania, compresa Gerusalemme, dal 7 ottobre, tra cui 135 bambini.

Colombia, l’ambasciatore israeliano Dagan lascia il paese dopo la rottura delle relazioni diplomatiche a causa della guerra a Gaza

L’ambasciatore israeliano in Colombia Gali Dagan ha lasciato definitivamente il paese latinoamericano a seguito della rottura delle relazioni diplomatiche tra Bogotà e Tel Aviv voluta dal presidente Gustavo Petro lo scorso maggio come rappresaglia per l’offensiva militare israeliana nella Striscia di Gaza. L’ambasciatore israeliano ha salutato il paese con un video emozionante pubblicato su X in cui ha riproposto le immagini i suoi due anni di lavoro come diplomatico in Colombia. “È arrivato il momento di dirsi addio, Colombia. Grazie per ciascun momento, esperienza e sorriso condiviso. Porto con me ricordi indimenticabili e il calore della gente”, ha detto.

Fonti Striscia: “Molte vittime” in raid Israele a Gaza city, nel campo profughi di Shati e nel sobborgo di Tuffah

Fonti palestinesi, riprese dai media israeliani, hanno riferito di “molte vittime” nei raid di Israele che hanno riguardato il campo profughi di Shati e il sobborgo di Tuffah, entrambi a Gaza city, nel centro della Striscia. Secondo le stesse fonti, ci sono anche immagini che sono state posta sui social poco prima l’ Idf aveva annunciato di aver due postazioni militari nella zona di Gaza city.

Idf: “Colpite due postazioni militari di Hamas a Gaza city”

Le Forze di difesa israeliane (Idf), hanno riferito di aver colpito due postazioni militari di Hamas durante un raid aereo su Gaza City. L’esercito, riportano i media israeliani, ha annunciato che fornirà in seguito ulteriori dettagli sull’operazione.

Croce rossa a Gaza: “Almeno 25 morti nel bombardamento di al-Mawasi”

Si aggrava il bilancio del bombardamento che ha interessato l’area di al-Mawasi. Secondo la Croce Rossa di Gaza i morti sono 25. Il ministero della sanità di Gaza, controllato da Hamas, fa sapere che i feriti sarebbero almeno 50 sottolineando come i bombardamenti israeliani avrebbero “preso di mira le tende degli sfollati nell’area di al-Mawasi”, che si trova nei pressi della base della Croce Rossa. La località era stata designata come “zona sicura” umanitaria da Israele e migliaia di persone sono fuggite lì in seguito all’assalto israeliano alla città meridionale di Rafah. L’esercito israeliano ha dichiarato in un comunicato di non aver colpito la zona.

 al-Mawasi, l'enorme tendopoli nell'area di Khan Yunis Afp
al-Mawasi, l’enorme tendopoli nell’area di Khan Yunis

L’esercito israeliano si difende: “Non siamo stati noi a colpire la zona umanitaria dove opera la Croce Rossa”

L’esercito israeliano ha dichiarato di non aver colpito la zona umanitaria di al-Mawasi. “Indagini preliminari sul raid indicano che l’esercito non ha colpito. Altre indagini sono in corso”, ha detto il portavoce militare. Dopo le dichiarazioni della Croce Rossa , tramite il suo ufficio a Gaza, i militari hanno risposto: “Da proiettili di grosso calibro caduti nelle vicinanze e che 22 corpi e 45 feriti sono stati portati al vicino ospedale da campo”.

Ministero della Sanità di Gaza: “37.551 morti e 85.911 feriti”

Il Ministero della Sanità di Gaza aggiorna i dati su vittime e feriti: “Dall’inizio del conflitto, 37.551 palestinesi sono rimasti uccisi nell’offensiva militare israeliana su Gaza e 85.911 feriti”.

Ersercito israeliano: “Colpiti depositi di armi e cellule terroristiche”

I jet da combattimento israeliani e altri velivoli hanno colpito numerosi obiettivi nella Striscia di Gaza, tra cui depositi di armi e cellule di agenti terroristici. Lo hanno comunicato le Forze di difesa israeliane (Idf). I militari avrebbero utilizzato un drone per intercettare militanti di Hamas impegnati a sparare un missile antiaereo contro un elicottero d’attacco israeliano. Nel nord di Gaza, due agenti dell’Organizzazione sarebbero stati uccisi. Nell’area del corridoio di Netzarim, nel centro della Striscia, gli israeliani hanno effettuato attacchi aerei contro diversi uomini armati individuati dalle truppe della ‘Brigata Alexandroni’. Sempre nel corridoio, è stato effettuato un attacco contro un sito di lancio di razzi utilizzato per attaccare le truppe. Nel frattempo, nel sud di Gaza, a Rafah, l’Idf ha comunicato che le truppe hanno ucciso diversi uomini armati in combattimenti ravvicinati, con l’intervento dei cecchini e attacchi aerei.

Israele: “Due razzi lanciati da Rafah e caduti vicino al Kibbutz Sufa”

Due razzi lanciati da Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, avrebbero raggiunto un’area aperta nelle vicinanze del kibbutz  si Sufa. Le sirene hanno dato l’allarme e messo in guardia la popolazione. Secondo l’esercito israeliano non ci sono stati né danni né vittime.

Sunghay: “A Gaza serve il cessate il fuoco. Khan Yunis è un tappeto di macerie. In una scuola ci sono 14mila persone e soltanto 25 bagni”. L’Ohchr: “Tessuto sociale annientato, mai vista tanta miseria”

“La soluzione è il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi ovviamente. A Gaza il tessuto sociale è annientato, le persone non hanno più lavoro né speranze, le famiglie sono spezzate. In 22 anni di lavoro non ho mai visto tanta miseria. L’attività umanitaria dell’Onu e delle Ong non può durare all’infinito. Non serve procedere per piccoli passi, non possiamo più permettere che questa guerra vada avanti”. Lo ha detto Ajith Sunghay capo dell’ufficio per i territori palestinesi occupati dell’alto commissariato Onu per i diritti umani.

Khan Yunis è un tappeto di macerie, gli sfollati vivono in tende di fortuna tra rifiuti e liquami, senza cibo e acqua a sufficienza. Non può continuare così”, afferma Sunghay. Dopo l’esodo di civili per l’operazione su Rafah, spiega l’esponente Onu, “quasi tutti vivono in tende di fortuna fatte di plastica e legno preso dai pallet degli aiuti umanitari. Altri sono ammassati negli edifici dell’Unrwa: ho visitato una scuola con 14mila persone e soltanto 25 bagni. La densità di popolazione rende difficile spostarsi, annulla la privacy e mette a rischio la salute, oltre a generare frustrazione: si verificano scontri tra gruppi di sfollati”.

Una ragazza palestinese posa con un abito da sposa trovato tra le macerie Afp
Una ragazza palestinese posa con un abito da sposa trovato tra le macerie

Presidente della Croce Rossa, Valastro: “Il bombardamento vicino ai nostri uffici è un grave episodio”

“Non è possibile pensare che la guerra non abbia regole e che tutto sia permesso”, ha dichiarato il Presidente della Croce Rossa Italiana Rosario Valastro. Lo sfogo dopo aver appreso la notizia del bombardamento avvenuto nei pressi degli uffici del Comitato internazionale della Croce Rossa (ICRC) a Gaza. “Come reso noto dall’ICRC, 22 corpi e 45 feriti sono stati portati al vicino ospedale da campo della Croce Rossa. Questo grave episodio avrebbe potuto trasformarsi in una tragedia ancora più ampia – ha proseguito – se si considera che nei pressi della sede ci sono numerose tende in cui vivono donne, uomini e bambini che a seguito del conflitto non hanno più una casa. Proprio mentre a Solferino sono in corso i festeggiamenti per celebrare la storia di un movimento, quello della Croce Rossa, che ha nell’Umanità il primo dei Principi del proprio operato, a Gaza quella stessa Umanità viene messa in discussione dall’ennesima sciagura di un conflitto che non risparmia la vita di civili e operatori umanitari”.

Israeliano ucciso nella città palestinese di Qalqilya, in Cisgiordania

Un israeliano è stato ucciso nella città di Qalqilya. Lo ha reso noto l’esercito che ora sta operando nella zona. Secondo i media l’uomo era stato gravemente ferito da spari contro la sua auto, alla quale gli assalitori avrebbero dato successivamente fuoco. Non è noto cosa facesse la vittima a Qalqilya, visto che per legge i cittadini di Israele non possono entrare nelle zone controllate dall’Autorità Nazionale Palestinese (Anp). L’incidente è avvenuto il giorno dopo l’uccisione da parte della polizia israeliana di due palestinesi ricercati.

Lo scontro sulla ‘leva’ per gli ultraortodossi mette in gioco l’unità di Israele (Video)

La politica in Israele si divide sulla legge che proroga l’esenzione dall’obbligo di leva per gli ultraortodossi. Favorevoli i partiti più conservatori, contraria l’opposizione. Ma c’è anche un gruppo, tra loro, che condanna la guerra e il sionismo. Il reportage dell’inviato Riccardo Cavaliere.

Cnn: “Dagli Usa sostegno a Israele nel caso di guerra con Hezbollah”

Secondo Cnn, che cita un alto funzionario statunitense, l’Amministrazione Biden avrebbe rassicurato una delegazione di alti funzionari israeliani in visita a Washington. Così mentre gli attacchi al confine tra Israele e Libano preoccupano il possibile scoppio di un altro conflitto in Medio Oriente, i funzionari statunitensi (Che hanno chiesto all’emittente di restare anonimi) avrebbero chiarito di persona che l’Amministrazione Biden offrirà a Israele l’assistenza in materia di sicurezza di cui ha bisogno in caso di conflitto con il Libano precisando, però, che gli Stati Uniti non schiereranno le proprie truppe sul terreno.

All’incontro hanno partecipato alti funzionari israeliani, tra cui il ministro degli Affari strategici Ron Dermer e il consigliere per la sicurezza nazionale Tzachi Hanegbi. Da parte Usa era presente, tra gli altri, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, il segretario di Stato Antony Blinken e il coordinatore per gli affari del Medio Oriente della Casa Bianca Brett McGurk.

Croce Rossa (CICR) a Gaza: “Pioggia di proiettili di grosso calibro a pochi metri dai nostri uffici”

Proiettili di grosso calibro sono atterrati a pochi metri dall’ufficio e dalle residenze del Comitato internazionale della Croce Rossa”, ha scritto il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR). “L’attacco ha danneggiato la struttura dell’ufficio del CICR, che è circondato da centinaia di civili sfollati che vivono in tende”, ha aggiunto l’organizzazione.

La Croce Rossa a Gaza e quegli uffici circondati da sfollati che vivono nelle tende

“Sparare così pericolosamente vicino alle strutture umanitarie mette a rischio la vita di civili e operatori umanitari”, ha affermato la Croce Rossa dopo il raid israeliano. Il ministero della sanità nel territorio, controllato da Hamas, ha confermato il bilancio di 25 morti nell’area di Al-Mawasi, non lontano da Rafah. Almeno 45 i feriti. Un portavoce delle forze di difesa israeliane ha detto che quanto accaduto sarebbe “sotto revisione”.

L’Iran avverte Israele: “Perderete nella guerra con gli Hezbollah”

La missione iraniana presso le Nazioni Unite ha messo in guardia Israele dalle conseguenze di una guerra totale contro il gruppo armato libanese Hezbollah, sottolineando che Israele sarebbe “l’unico perdente finale di tale conflitto”. Hezbollah è in grado di difendere se stesso e il Librano, si legge nella dichiarazione che aggiunge: “Ma forse è giunto il momento per il regime illegittimo di Israele di auto-annullarsi. Qualsiasi decisione imprudente da parte del regime di occupazione per salvare se stesso potrebbe far precipitare la regione in una nuova guerra, la cui conseguenza sarebbe la distruzione delle infrastrutture libanesi e dei territori occupati nel 1948”, ha sottolineato il comunicato.

Attacchi israeliani sulla tendopoli vicino a un ospedale da campo della Croce Rossa. Testimoni: “Dopo una prima raffica, una seconda mentre gli sfollati uscivano dalle tende”

I parenti delle vittime dei bombardamenti israeliani vicino a un ospedale da campo della Croce Rossa raccontano di una prima raffica cui sarebbe seguita una seconda. Hanno ucciso le persone che uscivano dalle tende. Il bilancio è di 22 morti e 45 feriti. La Croce Rossa ha condannato il lancio di “proiettili di grosso calibro” a pochi metri dall’ospedale. È in quest’area, subito fuori dalla città di Rafah, che si è formata una tendopoli dove vivono anche molti membri del personale dell’ospedale.

Da Gaza all’Ucraina, sono 76 milioni gli sfollati nel mondo a causa delle guerre

In dieci anni è raddoppiato il numero degli sfollati nel mondo. Sono 76 milioni, dice l’Onu, a causa di guerre, terremoti e disastri climatici. A differenza dei rifugiati, gli sfollati sono le persone rimaste a vivere all’interno del loro Paese dopo avere perso la casa e i mezzi di sussistenza. Raffaella Cosentino fa il punto delle crisi recenti e dimenticate.

Cuba si unisce al Sudafrica contro Israele. Il governo israeliano, con la sua offensiva a Gaza, è accusato di aver violato la Convenzione delle Nazioni Unite

Il governo cubano ha annunciato la sua intenzione di unirsi al procedimento avviato dal Sudafrica contro Israele presso la Corte Internazionale di Giustizia (CIG) per la presunta violazione della Convenzione delle Nazioni Unite con la sua offensiva a Gaza. Il ministero degli Affari Esteri (Minrex) ha dichiarato in un comunicato di aver deciso di “sostenere e contribuire il più possibile ai legittimi sforzi internazionali per porre fine al genocidio che si sta commettendo contro il popolo palestinese”. Cuba si unisce così alle azioni legali avviati dal Sudafrica e a cui hanno aderito Spagna, Messico, Colombia, Nicaragua e Libia. Anche altri Paesi hanno manifestato il loro interesse a sostenere questa iniziativa.

Hamas, Haniyeh apre al confronto dal Qatar: “Aperti a ogni iniziativa che ponga fine alla guerra”

Con l’aiuto del Qatar, Hamas si dice pronto e aperto a esaminare “ogni documento o iniziativa che garantisca le basi della posizione della resistenza nei negoziati per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza”. Parole dette dal leader della fazione islamica, Ismail Haniyeh, in una dichiarazione, esigendo ancora una volta “un cessate il fuoco permanente” prima di considerare uno scambio di prigionieri e sottolineando che “la priorità è porre fine alla guerra criminale contro il popolo” palestinese. In una conferenza stampa a Madrid con il ministro degli esteri spagnolo José Manuel Albares, il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman bin Jassim Al Thani, ha assicurato che l’emirato prosegue nei suoi sforzi di mediazione per “colmare il divario” tra Israele e Hamas e giungere a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi israeliani. “Abbiamo proseguito i nostri sforzi senza interruzione negli ultimi giorni”, ha detto il primo ministro.

Ukmto, esplosioni vicino a nave a largo delle Yemen

Alcune esplosioni vicino a una nave a est della città portuale yemenita di Aden sono state segnalate dall’agenzia britannica per la sicurezza marittima UKMTO. L’agenzia, che non ha identificato l’imbarcazione, ha dichiarato che la nave è stata in grado di continuare il suo viaggio e “l’equipaggio è stato dichiarato in salvo”. I ribelli huthi dello Yemen, sostenuti dall’Iran, hanno preso di mira le navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden dal novembre 2023, in attacchi che dicono essere in solidarietà con i palestinesi durante la guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Gli attacchi dei ribelli hanno provocato la rappresaglia delle forze statunitensi e britanniche e la formazione di una coalizione internazionale per proteggere le vitali rotte di navigazione attraverso il Golfo di Aden e il Mar Rosso.

L’esercito statunitense ha dichiarato giovedì di aver distrutto quattro droni nautici Huthi e due aerei sul Mar Rosso al largo dello Yemen. Washington ha anche chiesto agli Huthi di rilasciare gli operatori umanitari detenuti all’inizio del mese. Gli Huthi sono impegnati in una lunga guerra civile che ha scatenato una delle peggiori crisi umanitarie del mondo. Più della metà della popolazione dipende dagli aiuti nel Paese piu’ povero della Penisola arabica.

Bombe colpiscono vicino alla sede della Croce Rossa di Gaza, 22 morti

“La sede della Croce Rossa a Gaza, circondato da centinaia di civili sfollati che vivono in tende, è stato danneggiato dai bombardamenti nelle vicinanze di Gaza”. Lo rende nota il Comitato internazionale della Croce Rossa, in una dichiarazione  su X. “Sparare così pericolosamente vicino alle strutture umanitarie mette a rischio la vita di civili e operatori umanitari”,  aggiunge il post. Nel comunicato si legge che 22 vittime e 45 feriti sono stati portati al vicino ospedale da campo della  Croce Rossa.

Israele, ministro di estrema destra: “Cisgiordania mai palestinese”

Il ministro delle Finanze di Israele, Bezalel Smotrich, in un audio che è stato ripreso dalla CNN, ha parlato di un piano per impedire che la Cisgiordania diventi parte di un futuro Stato palestinese. Nella registrazione, data alla stampa dalla Ogn israeliana Peace Now, Smotrich parla della necessità di potenziare gli insediamenti ebraici nella West Bank per “cambiare il Dna del sistema per molti, molti anni”

 

Guterres, “la maggior parte degli aiuti viene saccheggiata”

Antonio Guterres afferma che la “totale illegalità ”e il “caos” a Gaza stanno impedendo la distribuzione degli aiuti umanitari all’interno dell’enclave, motivo per cui è necessario un cessate il fuoco immediato, lo riferisce il Times of Israel. Il segretario generale dell’Onu dice ai giornalisti che “la maggior parte dei camion con gli aiuti umanitari all’interno di Gaza sono stati   saccheggiati perché questa è una guerra diversa da qualsiasi altra”. “Abbiamo attacchi, bombardamenti e poi le truppe si   spostano in altri luoghi”, dice. “Hamas torna a essere quello originario e a Gaza regna il caos totale, e nella maggior parte  del territorio non esiste alcuna autorità’ “.

Aggiunge che “Israele non permette nemmeno alla cosiddetta polizia blu di  scortare i nostri convogli perché si tratta di polizia locale legata all’amministrazione locale (hamas), quindi l’illegalità è  totale”. Il capo delle Nazioni Unite sottolinea inoltre che questi ostacoli pongono “estrema difficoltà ” nella distribuzione  degli aiuti. “Deve esserci un meccanismo, garantire che ci sia un minimo di legge e ordine che consenta la distribuzione degli aiuti ed  è per questo che un cessate il fuoco è così necessario”, ha detto.

Sorgente: Raid su Croce Rossa a Gaza. L’Unione europea condanna l’attacco: “serve indagine”


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