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30 June 2024
0 5 minuti 4 giorni

CAPORALATO. L’autopsia aggrava la posizione del proprietario dell’azienda Alessandro Lovato. Oggi sciopero e corteo della comunità indiana. L’Agrilovato già indagata dal 2019

I primi risultati dell’autopsia sul corpo di Satnam Singh, il bracciante indiano morto dopo che un macchinario avvolgi-plastica gli aveva tranciato un braccio e fratturato le gambe mentre raccoglieva meloni in un’azienda agricola di Borgo Santa Maria, a Latina, dicono che il decesso è stato provocato anche da un «copioso sanguinamento». Se l’emorragia fosse stata tamponata subito, Singh forse sarebbe ancora vivo. Invece, l’uomo è rimasto senza soccorsi per un’ora e mezza. Anzi, alcuni testimoni hanno raccontato che Alessandro Lovato, il proprietario dell’azienda, avrebbe impedito di chiamare il 118 e intimato anche alla moglie di Satnam, Sony, di consegnargli i cellulari per evitare di chiamare aiuto.

Lo stesso imprenditori avrebbe poi caricato il migrante su un furgoncino e messo il braccio amputato in una cassetta degli ortaggi, e li avrebbe scaricati davanti alla sua abitazioni. Solo lì i vicini di casa hanno chiamato un’ambulanza, che a sua volta, vista la gravità del caso, ha fatto intervenire un’eliambulanza che ha portato Singh all’ospedale San Camillo di Roma, dove è stato operato d’urgenza ed è morto due giorni dopo. Lovato è indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso, ma la sua posizione dopo i risultati dell’autopsia potrebbe aggravarsi.

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Contro lo sfruttamento nei campi, un numero minimo di lavoratoriNel frattempo il Tg La7 ha scoperto che suo padre Renzo è indagato dal 2019 per «intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro», cioè per caporalato. Gli viene contestata la «reiterata corresponsione» di pagamenti a cottimo e la reiterata violazione delle norme sull’orario di lavoro, senza pause, riposi e straordinari, e la sottoposizione dei lavoratori a condizioni degradanti. Secondo le indagini, Lovato avrebbe assunto nella coop Agrilovato – che racchiude tutte le aziende della famiglia, arrivata dal Veneto per la bonifica dell’agro pontino durante il fascismo – dei lavoratori migranti fino a fargli maturare il sussidio di disoccupazione, per poi licenziarli e continuare a impiegarli mentre erano pagati dall’Inps. Inoltre, l’ipotesi degli inquirenti è che gli indiani fossero assunti con l’aiuto di un caporale e, oltre alla mancanza di vigilanza e formazione, mancavano anche i bagni per il personale. Gli indiani venivano poi alloggiati in baracche per le quali pagavano affitti da 100-110 euro al mese. Chi rifiutava le condizioni dopo il finto licenziamento non veniva più assunto di nuovo in nero. Nelle inchieste sul caporalato della procura della Repubblica di Latina, che arrivano fino al 2023, sono coinvolti una quarantina di imprenditori.

La Agrilovato dichiara in totale quattro dipendenti, ha cinque ettari di terreno e un fatturato di 1,166 milioni di euro. Nel 2023 ha chiuso il bilancio con un utile di 62 mila euro, con un costo del personale di 115 mila euro. Nonostante l’inchiesta, l’azienda negli ultimi otto anni ha preso 131 mila euro di fondi europei per l’agricoltura, perché le norme comunitarie non impediscono alle aziende sotto indagine di ricevere i contributi.

Renzo Lovato, che al Tg1 aveva detto che Satnam Singh aveva «commesso una leggerezza che paghiamo tutti» e che gli aveva detto di «stare attento» all’avvolgitore, potrebbe a sua volta essere indagato per omicidio colposo nella morte di Satnam Singh, se venisse fuori che era coinvolto nell’organizzazione dell’azienda agricola dove è avvenuto l’incidente, che è intestata al figlio Alessandro.

Per oggi sono previste altre otto ore di sciopero e una manifestazione della comunità indiana a Latina a cui hanno aderito la Cisl e la Uil, con un corteo che si concluderà in piazza della Libertà. La Comunità indiana ha annunciato che lascerà una lettera aperta al prefetto in cui «denunceremo tutto quello che succede ogni giorno per cercare di arrivare, una volta per tutte, al punto in cui queste cose non accadano più», ha detto il presidente della comunità indiana del Lazio Gurmukh Singh.

Sorgente: Satnam Singh «dissanguato», se soccorso si poteva salvare | il manifesto


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