I “furbetti del reddito di cittadinanza” sono innocenti. E l’Inps rischia di sborsare 850 milioniFra i casi controversi in tutta Italia quello di un 33enne nigeriano, assolto dal gup di Cuneo perché al Caf ha presentato il permesso di soggiorno e tutti i suoi dati sul frontespizio della domanda22 Maggio 2024 alle 20:142 minuti di letturaI«furbetti del reddito di cittadinanza» sono innocenti. E l’Inps rischia di sborsare 850 milioni di euro alle famiglie a cui ha respinto le domande se la Corte Costituzionale bocciasse il requisito dei 10 anni di residenza in Italia di cui gli ultimi 2 continuativi. Da Catania a Vercelli i tribunali non hanno dubbi: le false dichiarazioni compilate fra 2019 e 2023 – 53.751 le persone denunciate dalla guardia di finanza secondo il comandante generale, Andrea De Gennaro, non sono reati. Almeno quando riguardano la residenza.PUBBLICITÀA processo ci è finito persino chi «appena saputo di non avere il requisito» si «è recato al Caf per annullare la sua richiesta» e ha «restituito all’Inps le somme». Questo è il caso di un 33enne nigeriano, assolto dal gup di Cuneo perché al Caf ha presentato il «permesso di soggiorno» e tutti i suoi «dati» sul «frontespizio della domanda». «Viene da dubitare del suo intento di ingannare lo Stato».Il mosaico di storie, fra tragico e grottesco, emerge dalle carte raccolte da avvocati di cittadini stranieri e legali dell’Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione (Asgi) e fotografa la stagione (giudiziaria) della «povertà abolita». «Incensurato e presentava tutti i requisiti per ottenere il beneficio richiesto», taglia corto il gup di Catania prosciogliendo uno straniero. «Leggi senza senso, questo è il risultato», commenta l’avvocata Rosa Lo Faro che l’8 maggio 2024 ha incassato il verdetto. La norma «senza senso» è quella che punisce dai 2 ai 6 anni di reclusione chi «rende o utilizza dichiarazioni o documenti falsi» o «omette informazioni dovute».

Sorgente: I “furbetti del reddito di cittadinanza” sono innocenti. E l’Inps rischia di sborsare 850 milioni – La Stampa