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Il ministro: ‘La mafia usa sistemi di comunicazione per noi incontrollabili’ (ANSA)

“Il sovraffollamento delle carceri è il risultato di una sedimentazione pluridecennale.”

Infatti non è di soluzione immediata”. A dirlo Carlo Nordio, ministro della Giustizia, partecipando da remoto alla manifestazione Taobuk di Taormina.

“Escludo l’indulto – ha detto Nordio – che è una resa dello Stato, piuttosto penso a pene alternative, forme di espiazione della pena in comunità poiché i tossicodipendenti sono degli ammalati più che dei criminali. Inoltre visto che gli stranieri rappresentano la metà dei detenuti sarebbe opportuno far scontare la pena nei loro Paesi di origine, già avremmo risolto gran parte di questo problema”.

“Gratteri dice che non ci stiamo impegnando adeguatamente nella lotta alla mafia? Non è vero e lo abbiamo dimostrato nell’inflessibilità con la quale abbiamo resistito a varie pressioni per modificare il 41 bis. Abbiamo inoltre potenziato le dotazioni e siamo sempre in collegamento con il procuratore antimafia. Su una cosa do ragione a Gratteri: la mafia ha dei sistemi di comunicazione che noi non siamo in grado di controllare”. Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in collegamento con Taobuk di Taormina.

Il garante dei detenuti: “Giá 44 suicidi, sovraffollamento al 130%

“Rispetto al giugno 2023 sono dieci casi in più”

Sono 44 le persone detenute che si sono tolte la vita dall’inizio dell’anno in Italia.

Il dato, aggiornato al 20 giugno, è diffuso dal Garante nazionale.

“È un dato elevato rispetto a giugno 2023 quando furono 34, mentre a fine giugno del 2022 furono 33. Si tratta di 42 uomini e 2 donne, 24 sono italiani e 20 stranieri, provenienti da 14 diversi Paesi”.

Per quanto riguarda la situazione nelle carceri, al 12 giugno i detenuti sono 61.468. “I posti regolarmente disponibili sono 47.067 – spiega il garante – rispetto alla capienza di 51.221. A livello nazionale la criticità sovraesposta determina un indice di sovraffollamento del 130,59%”, aggiunge il garante.

Sorgente: Nordio: ‘I detenuti stranieri scontino la pena nei loro Paesi’ – Notizie – Ansa.it


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