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Sono trascorsi nove mesi da quando – era il 23 ottobre dello scorso anno – la rete ferroviaria andò in tilt in mezza Italia. Firenze, Roma, Napoli. Con i treni AV, gli Intercity e i regionali che accumulavano ritardi fino a 220 minuti per un guasto alla linea elettrica nella Capitale, tra Tiburtina e Prenestina. “Scene indegne e inaccettabili, non si ripeterà”, disse due giorni dopo (25 ottobre) il ministro Matteo Salvini, dopo aver incontrato i vertici di Fs, Trenitalia e Rfi (la società delle Ferrovie che gestisce la rete). “Non sono accettabili le condizioni in cui troppi passeggeri dei treni hanno viaggiato in queste ore”, ha ripetuto ieri Salvini alla Camera rispondendo al Question time sul disastro del trasporto ferroviario dei giorni scorsi, con ritardi e corse soppresse per gli ennesimi guasti tecnici – questa volta in Toscana – e con l’Italia praticamente spaccata in due dalla sospensione dal servizio dei treni Av e regionali sulla dorsale Tirrenica meridionale.

O è immemore del passato oppure il ministro dei trasporti si è ormai abituato a ripetere “mai più”. Come un ritornello. Peccato che nel frattempo la situazione sia persino peggiorata. “I vertici di Rfi, Trenitalia e Fs stanno individuando soluzioni urgenti”, ha garantito ieri Salvini, spiegando che Rfi ha comunicato di aver attuato un modello organizzativo con un potenziamento del presidio in loco del personale sull’intera rete, con l’obiettivo di ridurre i tempi di intervento in caso di guasto o necessità”. E poi via con le rassicurazioni. Sui piani per fronteggiare le ripercussioni sulla circolazione generate dalle condizioni metereologiche, sul potenziamento degli sportelli di assistenza, sui servizi di bus sostitutivi. E dire che già lo scorso mese di ottobre si era sperticato in promesse. Per esempio: personale dedicato per aggiornare i viaggiatori, miglioramento delle informazioni nelle stazioni e a bordo treno, rafforzamento della centrale operativa che smista le informazioni ai singoli convogli. Tutte “novità” che – aveva dichiarato allora – avrebbero dovuto essere introdotte rapidamente. Poi ecco nemmeno nove mesi dopo l’ennesimo dramma (al netto dei disservizi ormai quotidiani). Due guasti tra venerdì e lunedì sulle linee intorno a Firenze, l’interruzione dei collegamenti tra Campania, Calabria e Basilicata (per il deragliamento di un treno merci nel Salernitano) che ha fatto insorgere i sindaci delle località turistiche.

Ovvio, Salvini ha espresso indignazione anche questa volta, pensando a “lavoratori, studenti, turisti”, ai viaggiatori appiedati e spaesati. E ha chiesto “tempestivamente chiarimenti ai tecnici per comprendere le ragioni dei disservizi”, ai quali sempre nei giorni scorsi si sono aggiunti quelli del trasporto aereo e marittimo, tra scali aeroportuali che funzionavano a singhiozzo e città – come Genova – inchiodate dal traffico oramai ingestibile che ruota intorno al porto. Ma è un innegabile fatto che i forti disagi si ripetono. Così come si ripetono le promesse.

(DI NATASCIA RONCHETTI – ilfattoquotidiano.it) –

Sorgente: Caos treni, Matteo Salvini promette le stesse cose di 9 mesi fa – infosannio – notizie online


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