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Care elette ed eletti in Italia che avete puntato, nella campagna elettorale per queste europee 2024, alla centralità delle tematiche pacifiste per l’opposizione alle guerre: incontriamoci e parliamo su come proseguire insieme il cammino!

Vi diamo appuntamento, per chi lo può, di persona il 9 luglio, alle ore 11:00, presso la LIBRERIA D’AMICO, di via Silvio D’Amico 1, a Roma, in un incontro pubblico aperto alla stampa.

In ogni caso siamo disponibili ad ogni tipo di colloquio e contatto personale. In qualsiasi momento. E vi aspettiamo davanti al Palazzo del Parlamento europeo di Strasburgo, al presidio che abbiamo indetto nei giorni dal 16 al 19 luglio.

Care elette ed eletti, vi ricordiamo ancora che nelle vostre mani c’è una grande responsabilità, di fronte all’Europa dei sonnambuli che, a noi pare evidente, sta precipitando nel baratro della Terza Guerra Mondiale, con rischio crescente e concreto di scambi atomici, minacciati in modo persino banale dai contendenti armati un giorno sì e l’altro pure.

Potete, se con spirito determinato lo volete davvero, rappresentare un punto di riferimento per le idee, i sentimenti e la volontà dell’ampio e variegato arcipelago attivista no war, che si oppone a questa follia. Potete esprimere coloro  che, in questo ambito, obiettano al dominio dei complessi militari-industriali-nucleari al servizio delle élites della economia finanziarizzata, oggi orientata verso l’economia di guerra. Potete  interpretare la consapevolezza che occorre lavorare non per le dispute di confine ma per la pace con la Natura: spingere verso la conversione ecologica dell’economia, la condizione non eludibile per perseguire programmi di giustizia sociale e ambientale, cioè una società intrinsecamente pacifica.

Una crisi democratica profonda dei sistemi liberali e il crescente distacco delle classi popolari dalla politica è testimoniata dall’astensione altissima che abbiamo avuto in queste ultime elezioni. Si tratta, a ben vedere, della principale urgenza democratica, almeno per i movimenti di base alternativi che non rinunciano a costruire un progetto di società fondata sulla conversione ecologica e la valorizzazione di beni comuni, pubblici e welfare: proprio i soggetti più penalizzati dalle politiche neoliberiste e belliciste tendono infatti alla passivizzazione, alla spoliticizzazione e alla non partecipazione.

Ma noi, care elette ed eletti, ci indirizziamo a voi con lo spirito di chi ritiene che scelte intelligenti possano riuscire a cavare qualcosa di buono anche da questa, secondo la nostra modesta opinione, deludente tornata elettorale del giugno 2024. E’ nostra convinzione che l’unione che, prima delle elezioni, in vista delle elezioni, avrebbe forse potuto portare ad una lista unitaria della pace capace di puntare al massimo dei consensi nell’elettorato italiano, forse possiamo ancora realizzarla adesso, dopo le elezioni.

Si può lavorare, in prospettiva, per mettere insieme un Gruppo parlamentare di opposizione alle guerre. Un gruppo parlamentare di “obiezione alle guerre“. Usiamo il termine “obiezione” proprio per attivare la dimensione della coscienza: una persuasione intima e profonda a livello personale fondata sul valore assoluto del rispetto della vita umana e della vita degli ecosistemi in generale.

Se non andiamo errati, perché al Parlamento europeo un gruppo parlamentare possa essere riconosciuto occorrono almeno 23 deputati eletti in almeno un quarto degli stati, che possono afferire a diversi partiti politici.

Quindi voi, elette ed eletti in Italia contro la guerra, per quanto abbiamo capito, voi sedici potete essere il motore propulsivo di questo raggruppamento che potrebbe veramente dare uno scossone a un quadro politico stagnante, attardato su false contrapposizioni; e produrre frutti importanti, magari non da subito, ma speriamo in periodi non biblici.

In ogni caso, in considerazione delle dinamiche della politica, che hanno i loro inevitabili tempi di maturazione, una tappa intermedia, sicuramente più immediatamente praticabile e alla portata della dialettica corrente tra i parlamentari, potrebbe essere una aggregazione intergruppi informale di opposizione alle guerre.

Tale gruppo, di transizione nella nostra speranza, sarebbe caratterizzato dalla comprensione che un ruolo mediatorio e di promozione del dialogo dell’Europa, oggi assolutamente indispensabile, non può essere esercitato rifornendo militarmente gli attori impegnati nei conflitti armati. Relativizzando la semplificatoria dicotomia “aggressore-aggredito”, proponiamo di prescindere dal giudizio sul grado di responsabilità che possiamo dare nell’innesco degli stessi, in quanto, se certamente importante, nella composizione dei conflitti, non è da ritenersi strategicamente decisivo per conseguire, da impegnati nella riconciliazione, la finalità vitale ed urgente del cessate il fuoco.

Lo sottolineiamo ancora perché non ci pare che lo si sia bene compreso anche nel fondo delle viscere: si tratta di non finire tutte e tutti arrostiti!

Per quanto riguarda i contenuti dell’operazione, ci permettiamo di sottolineare e ripresentare quanto avevamo già proposto nel documento citato, di seguito esposti e rinvenibili al link: https://www.petizioni24.com/listapaceterraeuropee

Sorgente: Eurodeputati uniti, in nome dei popoli pacifici, con gli obiettori alle guerre. Per non finire tutte/i arrostite/i! :: disarmistiobiettori


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