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da parte di Alfonso Navarra – coordinatore Disarmisti esigenti  – 23 luglio 2024

Per quanto riguarda la prima risposta di movimento in Italia da dare alla decisione USA e NATO (quindi UE) di reinstallare gli euromissili a partire dalla Germania (edulcorata con la inattendibile rassicurazione che nel 2026 saranno privi di testate nucleari), tornando alla casella di partenza rispetto alle lotte degli anni ’80, ecco sotto esposte le condizioni che riteniamo garantiscano correttezza di impostazione e serietà di risultati del percorso. 

1) Così come Comiso fece da battistrada nella mobilitazione europea dal 1981 al 1987 (l’8 dicembre 1987 è la data degli accordi INF- forze nucleari intermedie tra Reagan e Gorbaciov), oggi questo ruolo spetta al movimento tedesco, che è quello che deve reagire al primo impatto diretto della decisione e mettere in campo la forza di resistenza più intensa e massiccia. 

2) I VIP televisivi e le personalità famose è meglio che si accodino agli appelli lanciati dagli attivisti dei movimenti, in questo caso si tratta di aspettare input dalla Germania, perché – per citare uno tra i tanti motivi – non saranno sicuramente questi personaggi a sdraiarsi davanti alle ruspe che porteranno avanti i lavori di costruzione delle strutture militari. Un eventuale loro ruolo sta nell’appoggiare i movimenti di lotta, non nel lanciare mobilitazioni cui poi non parteciperanno in prima persona. E si sta parlando della resistenza nonviolenta seria, quella basata sulla continuità della azione diretta e della disobbedienza civile, non delle passeggiate una tantum che lasciano il tempo che trovano. Anche su questo punto Comiso docet.

3) Questa mobilitazione comunque è meglio non sia inquinata dall’intervento strumentale delle forze e dai soggetti che parlano di pace all’opinione pubblica e poi al dunque avallano con il voto o le pilatesche astensioni le decisioni istituzionali di guerra. Non possiamo infatti ignorare ciò che legittima e muove la macchina amministrativa pubblica, cioè gli apparati che organizzano in direzione attuativa ben precisa milioni di pubblici funzionari. Dobbiamo allora dire che, finché non ci siano ripensamenti seri suffragati da fatti, non possiamo accettare come riferimenti dichiarazioni inaffidabili come quelle di Strada o Tarquinio o degli eletti Verdi che hanno appoggiato il programma pro guerra di Ursula Von Sturmtruppen (come la chiama in modo efficace e  brillante Marco Travaglio).

E’ opportuno ricordare che negli anni ’80 del secolo scorso furono i permanenti al Campo internazionale per la pace di Comiso a dare l’effettivo contributo di lotta al Cruisewatching – la rete internazionale di vigilanza antiCruise – quando gli altri pacifisti in Italia, dopo i grandi cortei e i blocchi del 1983, avevano già mollato.  Questa rete, guidata dal campo delle donne di Greenham Common, a 100 km da Londra, fu quella che fece da sponda di base alla politica di Gorbaciov che portò ai citati accordi INF con Reagan nel dicembre del 1987. Lo scrivente, ad esempio, da permanente del Campo di Comiso, si è fatto 8 mesi di carcere preventivo per questo impegno, 6 mesi toccarono a Turi Vaccaro, e potremmo citare altri che hanno rischiato e pagato nella attività di vigilanza…

<span>Gli euromissili della Guerra Fredda – 112 Cruise allora sicuramente con testata nucleare, montati sui camion TEL (trasportatori elevatori lanciatori) – furono effettivamente schierati e la base militare che li ospitò (l’ex aeroporto “Magliocco”) fu effettivamente costruita, per lo più da manodopera locale ragusana. Ma noi permanenti non ci arrendemmo e lavorammo dall”inizio del 1984 in poi a ostacolare le esercitazioni mensili dei convogli con i TEL, partenti da quella base, che si addestravano alla guerra nucleare limitata in Europa (la Sicilia faceva da “pagliaio” per l’ago dei missili che dovevano nascondersi in punti di disseminazione segreti che noi riuscivamo a individuare inseguendoli per strada). Avevamo acquistato, con la campagna del metro quadro di pace,  la terra accanto alla porta principale del Magliocco (la “Verde Vigna”), quindi sentivamo quando i convogli con i missili uscivano di notte, i militari non potevano imbrogliarci!</span>

<span>E’ fondamentale, sulla base dei fatti, allora sapere in una lotta di chi ci si può fidare e di chi no. Lo abbiamo già scritto nel nostro comunicato del 16 luglio:</span>

Attualmente a questa possibile escalation nucleare annunciata con la decisione sugli euromissili  non viene opposta una dichiarazione forte e globale del movimento pacifista che si propone come rappresentante del “tema”, non come risolutore del “problema”. La sensazione è che manchi persino la consapevolezza della gravità della scelta di questo vertice NATO da poco concluso.
Un movimento pacifista che non abbia i terminali capaci di captare i nuovi segnali di guerra è un movimento che arretra nella sua funzione primaria: quella di individuare con prontezza il pericolo e di elevare nell’opinione pubblica la percezione del rischio. È necessario, allora, recuperare prontezza e capacità di comunicazione, nel segno della forza della verità.

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Noi Disarmisti esigenti per l’intanto non aspettiamo le scadenze rituali che ci chiudono nel ghetto dei comportamenti ovvi e prevedibili, per quanto a volte massivi e falsamente rassicuranti. Ecco perché abbiamo chiamato a presidiare, a Strasburgo, l’insediamento del nuovo Parlamento europeo (Decima legislatura) , quello che il 18 luglio voterà Ursula Von der Leyen presidente della Commissione UE sulla base di un discorso programmatico in cui la guerra è costituente. Puntiamo gli occhi su Strasburgo anche per rilevare un minimo di coerenza tra il voto chiesto contro la guerra e il comportamento degli eletti.”…

<span>La nostra voce potrà farsi sentire con forza e all’unisono con un movimento internazionale, partito dalla Germania, dando concretezza e da subito affidabilità per una lotta di popoli europei contro un riarmo che richiama la dimensione nucleare, al di là delle rassicurazioni fuorvianti, che, oggi più di ieri, se imboccato, (si pensi solo alle innovazioni tecnologiche: velocità ipersoniche, miniaturizzazione, uso dell’intelligenza arificiale), può sfuggire ad ogni controllo e sfociare in un terribile e irrimediabile Olocausto.</span>

Sorgente: Euromissili: ancora voi! Ed oggi come ieri dovrà scendere in campo una resistenza nonviolenta sincera :: disarmistiobiettori


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