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Divisi dalla fede calcistica, uniti dalla spartizione del business illegale collegato allo stadio Giuseppe Meazza di San Siro, a Milano. Sono i capi delle tifoserie organizzate di Milan e Inter, finiti al centro di una maxi inchiesta condotta dalla Procura di Milano che ha portato questa mattina all’esecuzione da parte di polizia e guardia di finanza di 19 misure cautelari, 16 in carcere e tre ai domiciliari, su su ordine del giudice delle indagini preliminari Domenico Santoro.

Tra le tante accuse nei confronti degli ultrà rossoneri e neroazzurri vi sono quella di estorsione sulla vendita dei biglietti delle partite di San Siro e sul catering, il pizzo mensile imposto ai parcheggi intorno allo stadio, ma anche “cartelli” tra ultrà nerazzurri e rossoneri sulla vendita delle bibite e dei gadget allo stadio.

Il “patto di non belligeranza” evidenziato dagli investigatori era “a prima vista connesso ad una tranquilla gestione della vita di stadio. Ma, a ben vedere, era invece caratterizzato da legami fra gli apicali esponenti delle curve al fine di conseguire profitto. In un contesto in cui la passione sportiva appare mero pretesto per governare sinergicamente ogni possibile introito che la passione sportiva vera, quella dei tifosi di calcio, genera”.

Indagine e retata che arriva a poche settimane dal clamoroso omicidio fuori dalla palestra Testudo a Cernusco sul Naviglio di Antonio Bellocco, 36enne rampollo dell’omonima cosca di ‘ndrangheta calabrese che aveva rapidamente scalato le gerarchie della Curva Nord interista, salvo poi morire per mano di Andrea Beretta, altro capo ultrà già gravato da una sfilza di condanne e Daspo.

Curva Nord disarticolata dall’indagine odierna: tra gli arrestati figurano il leader ufficiale della Nord Marco Ferdico insieme al padre Gianfranco, il nuovo capo pro-tempore Renato Bosetti, fresco di nomina dopo l’arresto di Beretta, e altri appartenenti al direttivo quali Matteo “Chuck” Norrito e Mauro Nepi, oltre al 54enne Pino Caminiti, calabrese di Taurianova. Ai vertici della curva interista viene contestata proprio l’aggravante di favorito la ’ndrina dei Bellocco di Rosarno, cui venivano versati parte dei guadagni illeciti.

Dall’altra parte, lato Milan, finisce in carcere il leader storico Luca Lucci, il “tifoso” della celebre stretta di mano all’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini alla festa per i 50 anni della Curva Sud all’Arena Civica, con il fratello Francesco, e ancora Christian Rosiello (guardia del corpo di Fedez), protagonista mesi fa della vicenda del pestaggio del personal trainer Cristian Iovino, e Alessandro “Shrek” Sticco, Fabiano Capuzzo e Islam “Alex Cologno” Hagag, anche quest’ultimo grande amico del rapper Fedez. A questi è contestata l’associazione a delinquere semplice, senza l’aggravante mafiosa.

Tra gli indagati nell’inchiesta figura anche Manfredi Palmeri, consigliere regionale lombardo eletto con la lista di Letizia Moratti e consigliere comunale a Milano in una lista di centrodestra. È accusato di corruzione tra privati per i suoi rapporti con un imprenditore interessato, si legge nell’ordinanza del gip, a “garantirsi l’aggiudicazione dell’appalto” per i parcheggi dello stadio di San Siro. “Adesso io a Manfredi comunque gli ho comprato già il quadro, eh. Sono 10mila euro di quadro”, diceva in un’intercettazione Gherardo Zaccagni, “gestore” di parcheggi e finito ai domiciliari per altre imputazioni.

Sorgente: Arresti tra i capi ultrà di Milan e Inter, maxi inchiesta sul tifo: Curve trasformate in associazioni a delinquere


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