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Poche ore fa, Israele ha ucciso il giornalista #Hassan_Hamad (19 anni) in un attacco contro la sua casa nel #Jabalia_Camp, nel nord della Striscia di Gaza.
Il suo collega giornalista Hossam Shabat lo ha pianto, dicendo: “L’ho visto un’ora fa, le forze israeliane lo hanno appena ucciso, e ciò che resta di lui sono le sue parti del corpo in un sacchetto di plastica. Perché dovrei vedere uno dei miei amici a pezzi? un sacchetto di plastica? Perché il mondo è così crudele con noi?”
Hamad ha rischiato più volte la vita per trasmettere la foto, “pensando che documentare ciò che stava accadendo avrebbe potuto spingere qualcuno a fermare tutto questo. Ma sfortunatamente nessuno è riuscito a porre fine al genocidio”, ha detto Shabat.
Ha aggiunto: “Il giornalista Hassan Hamad pesa 5 chilogrammi di parti del corpo”.
La notte scorsa a Gaza è stata descritta come “come la prima notte” della guerra di sterminio in corso, poiché l’esercito israeliano, utilizzando aerei da guerra, droni, droni, quadricotteri e artiglieria, ha preso di mira intensamente diverse aree nel nord di Gaza, tra cui il campo e la città di Jabalia, Beit Lahia e le regioni occidentali, anch’esse soggette a un’incursione selvaggia e a una nuova ondata di sfollamenti di residenti dalle loro case e dai centri di accoglienza.

from Raseef22.net


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