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“I doppi standard e i doppi pesi minacciano l’ordine della sicurezza globale concordato dalla Seconda guerra mondiale, minacciano la pace e la stabilità mondiale”. La sua lezione ai 27 leader dell’Ue, Tamim bin Hamad al-Thani la tiene subito, in apertura del primo summit tra l’Unione europea e i paesi del Golfo. Nelle parole dell’emiro del Qatar, che presiede la riunione insieme al presidente del Consiglio europeo Charles Michel, c’è tutto il peso delle differenze di approccio tra l’Ue e il mondo arabo sui conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. “Loro non vogliono nemmeno nominare la Russia nella dichiarazione finale del vertice e sono riluttanti a usare toni duri contro l’Iran”, ci dice una fonte europea raccontando della difficoltà a trovare una formula comune nelle conclusioni del summit. Alla fine di interlocuzioni intense, le dodici pagine di dichiarazione finale contengono una citazione della Russia, grazie al richiamo delle risoluzioni Onu di condanna dell’invasione di Putin, ma non menzionano né Hamas, né Hezbollah, condannando prevalentemente gli attacchi di Israele sulla popolazione civile a Gaza come in Libano e Cisgiordania e chiedendo il “cessate il fuoco” con l’impegno a realizzare la formula ‘due popoli due Stati”.
È il prezzo da pagare per tenersi buono Mohammed Bin Salman, ospite d’eccezione al vertice all’Europa building, giacché il principe saudita è attento a centellinare le sue presenze a livello internazionale. Bin Salman ha scelto di non partecipare al vertice dei Brics convocato da Vladimir Putin a Kazan la prossima settimana, ma di venire a Bruxelles, segnale di massima attenzione all’Unione, nuovo mercato dell’Arabia Saudita giacché gli europei hanno triplicato le importazioni di combustili dal Golfo dopo la guerra in Ucraina, diventando secondo partner commerciale di Qatar, Emirati, Arabia Saudita, Oman, Bahrein, Kuwait con scambi per un valore di 170 miliardi di euro nel 2023. Numeri che dietro i quali sparisce l’omicidio del giornalista saudita Jamal Kashoggi, assassinato nel 2018 nel consolato saudita a Istanbul per mano di persone vicinissime a Bin Salman, accusato per questo dalla Cia ma risparmiato dalle sanzioni decise dagli Stati Uniti contro Riad. E spariscono anche Hamas, Hezbollah e persino il terrorismo contro Israele del 7 ottobre: non sono citati nella dichiarazione finale del summit.