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Sarà presentato venerdì 3 ottobre a Trento e già scatena polemiche il libro del criminologo Marco Strano «Le bugie di Chico. L’ergastolano che ci ha ingannati per vent’anni». «Un libro», si legge nella presentazione, «basato sugli atti del processo» a carico del 65enne ex filmmaker trentino condannato all’ergastolo a Miami per l’omicidio di Dale Pike, figlio di un imprenditore con il quale era in trattativa per la compravendita del Pike Hotel di Ibiza. 

Un affare che per i colpevolisti come Strano (direttore del Dipartimento di psicologia militare e di polizia di Unarma), Pike avrebbe voluto bloccare con il suo viaggio a Miami da Forti perché era una truffa ai danni del padre. Da qui il movente. «Un elefante bianco» una fregatura colossale ai danni di Chico, per gli innocentisti, come Roberta Bruzzone autrice di «State of Florida vs Chico Forti. Studio e analisi degli atti processuali».

Polemiche a Trento per il libro colpevolista su Chico Forti

«Colpevole o innocente, come credono la famiglia e gli amici, ha già scontato abbondantemente la sua pena e nessuno gli ridarà mai quello che ha perso», attacca lo zio Gianni Forti, che si è battuto per un quarto di secolo per il nipote che si è sempre proclamato innocente. E prosegue: «Strano dichiara che fa tutto questo per difendere l’onore e il prestigio della polizia di Miami messa sotto accusa per la manipolazione dei fatti del processo. È ridicolo: la polizia di Miami è così perfetta da non sbagliare mai? Sono numerosi i casi dov’è successo e il contrario».

E replica all’articolo del Fatto Quotidiano di domenica 29 settembre, dove si sostiene abbia tentato di boicottare il libro chiamando la presentatrice: «Giammai, ma la presentazione di questo libro a Trento, città della famiglia e degli amici di Chico, assume un forte sapore di provocazione, la città si è sempre schierata al suo fianco»

Marco Strano, l’autore del libro che non fa sconti al condannato

«L’obiettivo del libro? Analizzare l’attività investigativa e spiegare perché la giuria è arrivata al verdetto di colpevolezza nei confronti di Enrico Forti». Non un attacco personale al 65enne trentino. Ma prima ancora Marco Strano, direttore del Dipartimento di psicologia militare e di polizia di Unarma (sindacato dei carabinieri), precisa che l’idea di scrivere il volume di 290 pagine dal chiaro titolo colpevolista Le bugie di Chico, l’ergastolano che ci ha ingannati per vent’anni (la Bussola) che sarà presentato venerdì alle 20.30 all’NH Hotel di Trento «è per tutelare e difendere i poliziotti di Miami offesi dalla ricostruzione di Forti in tutti questi anni».

Il riferimento è al presunto risentimento che avrebbero avuto nei confronti di Chico per il suo documentario Il Sorriso della Medusa sull’omicidio di Versace dove il trentino ipotizzava la corruzione della polizia.

L’idea del libro: «Per difendere la polizia di Miami»

Chiarisce meglio, dalle colline romane dove si trova il criminologo, già funzionario superiore della polizia di Stato, in pensione da 4 anni e a Los Angeles tuttora per il supporto psicologico dei reparti speciali della polizia: «Quando venne ucciso il vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cercello Rega (da due cittadini americani nel luglio 2019, ndr) la polizia americana aveva espresso solidarietà ufficiale a noi, così abbiamo scambiato la cortesia».

E poi ci sono le prove, «false quelle presentate da Forti per sostenere la sua innocenza», prosegue Strano, che elencherebbe quelle di colpevolezza, «schiaccianti». Il testo, con la prefazione del generale Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma, «si basa sulla documentazione originale del processo, informazioni di polizia e interviste a persone coinvolte all’epoca a vario titolo, recandoci nei luoghi interessati dall’omicidio».

Le ricostruzioni sulle «bugie di Chico»

Oltre ad «individuare le molte bugie di Chico alla polizia, durante il processo e nelle interviste». «Nessun obiettivo particolare», per voler rallentare o impedire il percorso penale di Chico, come ipotizza lo zio dell’ex campione di vela Gianni Forti, precisa l’autore, che ha iniziato a occuparsi di Forti 12 anni fa, «ma per tutelare e difendere i colleghi di Miami, persone serie e non corrotte».

E neppure per scopi di lucro, «ho rinunciato ai diritti d’autore del libro». Dunque le prove: la sabbia, «quella trovata sulle ruote dell’auto di Chico presente solo in quella spiaggia», dell’albergo che era solo per 5% di Anthony Pike, «ma il resto 95% di una società off shore gestita dalla famiglia».

E le altre, trenta complessivamente, elencate nel libro. E la sua ricostruzione: «Chico voleva truffare Anthony Pike che soffriva di demenza, il figlio è andato a Miami con la procura per trattare l’affare dell’albergo, così quando Forti ha capito che l’affare poteva essere bloccato ha perso le staffe».

(Marzia Zamattio – corriere.it)

Sorgente: “Perché Chico Forti è colpevole”, il libro del criminologo Marco Strano che fa infuriare la famiglia – infosannio


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